Volley Prato Under 19 al Moma Winter Cup: l'analisi del coach Mirko Novelli

Volley Prato Under 19 al Moma Winter Cup: l'analisi del coach Mirko Novelli

Di ritorno dal "Moma Winter Cup '22", dove la formazione Under 19 Volley Prato ha avuto modo di mettersi alla prova su alti livelli di gioco, il Coach Mirko Novelli fa il punto della situazione, analizzando l'esperienza della squadra nel torneo.

Dopo gli anni complicati della pandemia, il Volley Prato torna a partecipare al Torneo Anderlini "Moma Winter Cup" con due formazioni giovanili, la Under 19 e la Under 15. Da sempre la rassegna modenese costituisce un valido banco di prova per le squadre: quali erano le aspettative e gli obiettivi della vigilia?


L'obiettivo come sempre è quello di verificare il lavoro svolto e confrontarlo con le migliori realtà nazionali, conoscere il livello degli altri ci permette di reindirizzare il nostro lavoro sui nostri giovani a breve-medio e lungo termine.
Ci aspettavamo di essere competitivi in Under 15 e lo siamo stati ampiamente, per quanto riguarda l’u19 non sapevamo niente ne degli avversari ne soprattutto di noi stessi lo dimostra il fatto che penso di aver schiarato 10 formazioni diverse il 7 partite, quindi in preventivo non c’era niente, l’8° posto su 18 squadre lo ritengo un'ottimo risultato.


La formazione Under 19 del Volley Prato è una squadra molto giovane composta da ragazzi del 2005/06, che si sono opposti a squadre ben strutturate. Che livello di gioco avete trovato nelle avversarie approcciando il torneo?

L’under 19 ha trovato un livello di gioco più alto del proprio sicuramente, ma a livello di singoli atleti sono sicuro che abbiamo fatto invidia a molte società.
I nostri ragazzi sono giovani ma hanno dimostrato di essere tecnicamente a livello degli avversari più grandi, ci è mancata esperienza e costanza ma questo livello per noi è raggiungibile perché singolarmente ne abbiamo le potenzialità dobbiamo solo trovare la quadra.


I tuoi ragazzi hanno un po' faticato a trovare continuità, mostrando buon gioco alternato a qualche passaggio a vuoto. Un piccolo scotto dovuto all’inesperienza?

La nostra non è inesperienza del singolo ma di squadra, è ovvio che non giocando insieme partite di questo livello molti degli ingranaggi sono da oliare, spesso abbiamo reagito alle difficoltà ma con ritardo, e questo lo paghi quando il livello si alza, i molti cambi che ho fatto, anche di ruoli,
non hanno aiutato certo la continuità ma l’altro lato della medaglia è aver trovato in ragazzi che sono partiti dalla panchina soluzioni importanti due su tutti Bardazzi e Maranghi che hanno fatto benissimo quando sono entrati convincendomi a schierarli titolari nel quarto di finale contro Verona.


Avete comunque avuto l'ottima soddisfazione di essere stata l'unica squadra a fare soffrire i tedeschi del TSV Grafing, poi vincitori del torneo e di aver battuto la squadra di casa, militante in serie B, entrando nel pool delle prime 8.
Avete potuto raccogliere indicazioni importanti per il proseguimento dei campionati giovanili, che ora entrano nel vivo dei play-off? 

Abbiamo sofferto in diverse circostanze ad esempio contro Verona nei quarti abbiamo trovato un battitore particolare al quale non abbiamo trovato rimedio
ma quando siamo partiti carichi trovando soluzioni in continuità abbiamo prima battuto l’Anderlini e poi messo in seria difficoltà il Grafing, a dimostrazione che il nostro potenziale è alto.
Per i play-off ho molte più soluzioni di quelle che pensavo e le indicazioni che ho ottenuto mi saranno utili.

Come descriveresti l'esperienza di questo torneo in una parola? 
ROLLERCOASTER


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